Domande e risposte / demandes et reponses

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No.
Dipende! Se andassi in un autosalone, chiederesti quanto costa un automobile? Probabilmente ti verrebbe risposto che dipende sia da quanto vuoi spendere, sia da molti altri fattori (cavalli, cilindrata, etc.), così come in un servizio fotografico bisogna considerare molti fattori: durata del servizio, numero di foto richieste, luogo del servizio,uso di attrezzatura particolare, post-produzione, etc. Ogni fotografo ha i suoi prezzi e le sue modalità di lavoro. Di conseguenza, il prezzo di un servizio fotografico viene deciso assieme al cliente in base alle sue esigenze e ad un giusto guadagno per il fotografo.
La fotografia nasce in Francia con l'invenzione del dagherrotipo, che fu ufficialmente presentato all'Accademia delle Scienze di Parigi il 19 agosto 1839. Il dagherrotipo produceva un'immagine unica e dettagliata su una lastra d'argento. Trovo il Francese adatto alla fotografia, come l'inglese lo è per l'informatica. E' la mia seconda lingua.
In genere, 1 su 10 è una buona fotografia ritratto, per cui se sono necessarie 10-20 fotografie, ci vorranno circa 200 scatti, ma tutto dipende da vari fattori. Per esempio, se si tratta di servizio in studio, ci vorranno più scatti, perchè è più difficile, per la persona fotografata, abituarsi alle luci, alle pose, al fotografo (..); tutto va adattato alla posizione ed alle caratteristiche del soggetto, ed il tutto richiede varie prove. In esterno, è la luce naturale a 'guidare' il fotografo ed il soggetto, che possono scegliere come e dove posizionarsi, lo sfondo ed il momento, al fine di conseguire il miglior risultato visivo. In tutti i casi, il cliente sceglierà, assieme al fotografo, gli scatti migliori (10-30), che verranno 'perfezionati' in post-produzione, e pagherà solo quelli stabiliti.
La liberatoria è un permesso scritto che il soggetto fotografato dà al fotografo, il quale viene autorizzato ad usare le sue immagini per scopi specifici. Senza questo documento, il fotografo non può pubblicare, esporre o vendere le foto che ha scattato, perché il diritto d'immagine del soggetto fotografato prevale. La liberatoria serve quindi a proteggere sia il modello che il fotografo. Protezione per il modello: Il modello ha la certezza che le sue immagini non verranno usate in modi o contesti che non ha autorizzato (per esempio, in pubblicità che non vuole associare alla sua immagine, o per scopi che ledono la sua dignità). Protezione per il fotografo: Il fotografo è al riparo da possibili contestazioni legali in futuro, potendo dimostrare di aver avuto il consenso esplicito del modello. A che mi serve? In alcuni casi, il fotografo può chiederti di poter pubblicare alcuni scatti, nel suo sito web (questo..) o altri collegati (es. instragram) e, per questo, ha bisogno, appunto, della tua 'liberatoria' scritta. In cambio, concede uno sconto sull'importo complessivo del servizio. La liberatoria deve contenere i seguenti dati: Dati delle persone coinvolte: Nome, cognome, data di nascita e documenti di identità sia del modello che del fotografo. Descrizione dello shooting: Dove e quando sono state scattate le foto, e quale tipo di immagini sono state realizzate (es. 'ritratti in studio', 'fotografie di moda in esterni'). Finalità d'uso: È la parte più importante. Qui si specifica esattamente cosa il fotografo può fare con le foto. Ad esempio: Uso gratuito o commerciale: Le foto possono essere usate per il portfolio del fotografo (uso gratuito) o per una campagna pubblicitaria a pagamento (uso commerciale)? Dove saranno pubblicate: Su un sito web, sui social media, in una mostra, su riviste, ecc. Limiti di tempo e spazio: L'autorizzazione è a tempo indeterminato e valida in tutto il mondo, o ha delle limitazioni? Clausole importanti: Spesso si aggiungono note che vietano l'uso delle immagini in contesti che possono danneggiare l'immagine del modello, garantendo il suo onore e decoro. Firme e date: Sia il modello che il fotografo devono firmare il documento, preferibilmente in due copie (una per ciascuno), con la data.
La scelta dell'abbigliamento è tua e, in genere, è meglio che rifletta la tua personalità ed i tuoi gusti o, comunque, ciò che vuoi rappresentare in quel momento, in quello scatto. Io posso dare consigli per quanto riguarda il risultato fotografico, per esempio sull'abbinamento di colori, lo stile ed altri parametri.
Indubbiamente il servizio fotografico in studio costa di più, a causa di vari costi come elettricità, ammortamento costi, etc. In esterna, i costi sono più contenuti. Per particolari location (ville storiche, darsene, ristoranti, etc.), vanno aggiunti eventuali costi di affitto/uso.
Non devi fare pose o metterti in particolari modi, devi essere te stesso/a e non pensare allo 'scatto' ma a quello che vuoi esprimere in quell'immagine di te. In questo, vieni aiutato dal fotografo che, in base alla sua esperienza, a ciò che percepisce del tuo carattere o, semplicemente dall'improvisazione, ti fornisce dei suggerimenti per ottenere un risultato fotografico tecnicamente e compositivamente buono, il migliore possibile.
Il "Time For Prints" (TFP), che si potrebbe tradurre come "Tempo per le stampe", è un accordo molto comune nel mondo della fotografia, specialmente tra i fotografi amatoriali o semi-professionisti e i modelli. Ecco come funziona in modo molto semplice: Il fotografo dedica il suo tempo e le sue competenze (scattare le foto, usare la sua attrezzatura, post-produrre le immagini) e rinuncia al suo compenso. Il modello dedica il suo tempo e la sua presenza davanti alla macchina fotografica e rinuncia al suo compenso. Il risultato? Nessuno riceve denaro, ma entrambi ottengono qualcosa di molto prezioso: Il fotografo ottiene delle nuove foto da aggiungere al suo portfolio (il suo "biglietto da visita" visivo). Il modello ottiene delle nuove foto professionali da usare per il suo portfolio. In pratica, si scambiano il tempo e le competenze per ottenere le stampe o, più comunemente al giorno d'oggi, i file digitali delle foto. Per questo a volte si usa anche l'espressione "Time For Portfolio" (TFP), perché l'obiettivo principale è costruire il proprio portfolio. È un modo per collaborare e crescere professionalmente insieme, senza dover sostenere costi economici.
Se non sei un fotografo con almeno una minima esperienza di studio, lo farai molto peggio di me. Ma è giusto provarci, oppure rivolgersi ad un fotografo quando le esigenze lo richiedono.
Lo scatto 'originale' viene sempre 'ripulito', migliorato, ma senza stravolgere le caratteristiche del soggetto fotografato. Ecco alcune motivazioni aggiuntive per cui limitare il fotoritocco, specialmente sul viso, è una scelta preferibile: Autenticità e Riconoscibilità: Una foto con ritocchi minimi permette al soggetto di rimanere autentico e facilmente riconoscibile. Le persone vogliono vedersi come sono realmente, con la propria unicità. Stravolgere i lineamenti può rendere la persona irriconoscibile a sé stessa e agli altri, creando un senso di estraneità o delusione. Valorizzazione della Bellezza Naturale: La vera bellezza risiede nelle imperfezioni, nelle rughe d'espressione che raccontano una storia, nei lineamenti che ci rendono unici. Un ritocco eccessivo tende a omologare, a creare un'immagine "perfetta" ma spesso priva di carattere e calore umano. La mia filosofia è valorizzare la tua bellezza naturale, non sostituirla con un ideale artificiale. Durata ed Evoluzione dell'Immagine: Le mode cambiano, ma l'autenticità rimane. Un ritocco pesante può rendere una foto "datata" molto più velocemente di uno scatto che cattura la tua essenza. Le foto dovrebbero essere un ricordo di chi sei in quel momento, non una versione idealizzata che non invecchia mai. Rispetto dell'Identità: Il viso è lo specchio dell'anima, la parte più espressiva di noi. Ogni piccolo segno, ogni sorriso, ogni sguardo è parte della tua identità. Eliminare o alterare queste caratteristiche significa cancellare una parte di te, e questo non è l'obiettivo della buona fotografia. Prevenire Aspettative Irrealistiche: Viviamo in un'era in cui le immagini super-ritoccate sono ovunque. Contribuire a questo trend, modificando eccessivamente i ritratti, può alimentare aspettative irrealistiche sulla bellezza, sia in chi guarda che in chi è ritratto. Preferisco presentare una realtà curata ma fedele. Focus sull'Espressione e l'Emozione: Quando il fotoritocco è minimo, l'attenzione dello spettatore si concentra sull'espressione, sull'emozione e sulla personalità che la foto riesce a comunicare, piuttosto che sulla "perfezione" della pelle o delle forme. È l'emozione che rende una foto potente e memorabile.
A me non interessa, un ritratto non è una fotografia di moda. Potresti scoprire che hai molti aspetti che non sapevi di avere (belli). Il concetto di 'bellezza' è relativo (periodo, popolazione, etc.). I 'brutti' sono, generalmente, più espressivi dei 'belli', per cui i servizi fotografici sono più 'caratteristici' della persona.
La decisione di usare il colore o il bianco e nero in un ritratto dipende da vari fattori, ma il mio approccio è guidato dalla volontà di valorizzare al meglio il soggetto. Tendo a preferire il bianco e nero quando: Il colore distrae o sminuisce il soggetto. Se un colore vivace o acceso nell'ambiente rischia di rubare la scena alla persona, il bianco e nero elimina questa distrazione. In questo modo, l'attenzione dello spettatore si concentra completamente sull'espressività e sulla plasticità dei lineamenti del volto e del corpo. Si vuole enfatizzare il gioco di luci e ombre. Il bianco e nero è eccezionale per esaltare i contrasti, le texture e la profondità delle ombre. Sottolinea la tridimensionalità del soggetto e crea un'atmosfera più drammatica o intima, mettendo in risalto la forma piuttosto che il colore. I colori non sono in armonia tra loro o con il soggetto. A volte, i colori dello sfondo, dei vestiti o dell'ambiente possono non essere coerenti con le tonalità naturali del soggetto, come il colore degli occhi o dei capelli. Il bianco e nero risolve questo problema, creando un'immagine uniforme e focalizzata. In ogni caso, la mia scelta non si limita mai a una sola opzione. In ogni servizio, propongo sempre anche scatti a colori. A volte, un colore è parte essenziale della storia che la foto vuole raccontare, e in quel caso deve essere presente. Si tratta di una decisione ponderata, scatto per scatto.
La prossima che farò, o quella che avrei voluto fare.
E' un mezzo non un fine, aiuta ad aumentare la produttività, ad imparare con più facilità. In ambito lavorativo, l'IA può automatizzare compiti ripetitivi, permettendoci di dedicare più tempo e risorse a lavori che richiedono creatività, pensiero critico e interazione umana. Per l'apprendimento, l'IA può agire come un tutor personale, fornendo risposte immediate, spiegando concetti complessi in modi diversi e offrendo percorsi di studio personalizzati. Questo democratizza l'accesso alla conoscenza e rende l'apprendimento più interattivo e accessibile a tutti. La uso quotidianamente, ormai, soprattutto in ambito programmazione Web; il codice di questo sito Web è in gran parte scritto dall'intelligenza artificiale, ma su mie direttive e idee programmatiche e grafiche. Per quanto riguarda le immagini generate dall'IA, divertente, ho creato delle belle immagini, con modelli gratuiti ma, quasi sempre, contengono errori o incongruenze, per cui vanno 'ritoccate'. L'IA, per quanto sofisticata, lavora su modelli e dati esistenti. Non ha un'esperienza di vita, non sa cosa si prova a camminare in una foresta o a osservare il riflesso della luce La fotografia non si limita a catturare un'immagine; cattura un momento, un'emozione, una storia. È il risultato di una scelta consapevole: la composizione, la luce, il tempismo. L'IA può generare un'immagine esteticamente gradevole, ma non può replicare l'intenzione, la sensibilità e la connessione emotiva che un fotografo mette nel suo lavoro. La fotografia è altro! E' come paragonare il digitale con l'analogico: entrambe possono funzionare bene, ma in alcuni è miglior l'analogico, molto più vecchio come tecnologia, per esempio nel caso del negativo fotografico o il disco in vinile. Il vinile ha il suo "fruscio", il negativo ha le sue grane e sfumature uniche. Questi "difetti" diventano parte dell'esperienza, rendendo il tutto più autentico e vivo. In questo senso, l'IA è come il digitale: efficiente, veloce e tecnicamente perfetta (o quasi), ma manca del tocco artigianale e dell'anima che solo l'essere umano può conferire. La creatività umana non è solo il prodotto finale, ma anche il processo: le prove, gli errori, le intuizioni, l'imperfezione che rende un'opera unica.
ocesso: le prove, gli errori, le intuizioni, l'imperfezione che rende un'opera unica.
ocesso: le prove, gli errori, le intuizioni, l'imperfezione che rende un'opera unica.